Mal d’orecchio, un dolore poco comune
Le orecchie sono organi molto delicati ed è importante averne particolare cura. Basta poco, come un colpo di freddo o una nuotata in acqua contaminata, per contrarre malattie infettive e simili.
Il mal d’orecchio, chiamato anche otalgia, è un disturbo che interessa sia adulti che bambini e porta un dolore molto intenso al soggetto che lo contrae.
Cosa scatena il mal d’orecchio?
La sindrome del mal d’orecchio può manifestarsi per numerose cause: se il problema proviene dall’organismo stesso, parliamo di otalgia primaria, mentre se l’organismo è attaccato dall’esterno, allora parliamo di otalgia secondaria.
L’otalgia primaria può derivare da:
• fattori meccanici: tappi di cerume, traumi all’orecchio, ostruzione delle trombe di Eustachio, etc.;
• fattori infettivo-infiammatori : candidosi e otomicosi, herpes Zoster e così via.
L’otalgia secondaria, invece, arriva per via di:
• Problemi dentali: ascessi, bruxismo, parotite, etc.;
• Nevralgia del trigemino, ostruzione nasale, tumore della cavità orale;
• Faringite e tonsillite;
• Bronchite, esofagite, tumore alla laringe.
Ad ogni modo, se non si riesce a capire qual è l’origine del problema, allora si parla di otalgia idiopatica.
Come si cura il mal d’orecchio?
L’otorino è la figura specializzata a risolvere i problemi legati all’orecchio, quindi la prima cosa da fare se arriva dolore è recarsi da lui per una visita. Gli esami specifici cui sarai sottoposto sono otoscopie e audiografie e, una volta appurata l’origine del problema, il medico saprà prescrivere una terapia adeguata.
L’intervento del medico non deve mai essere escluso, ma è bene sapere che l’otalgia può essere risolta anche con l’aiuto di medicinali da banco come analgesici, anestetici locali (gocce) o antinfiammatori per via orale.
Il mal d’orecchio può essere associato anche ad altri disturbi come raffreddore, produzione abbondante di muco e febbre. In questi casi saranno necessari anche paracetamolo, antinfiammatori e antidolorifici per calmare i fastidi del fenomeno.
Un rimedio casalingo molto efficace, comunque, resta quello dell’applicazione di impacchi caldi sulla zona dolorante.