Come gestire i capricci del bambino

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Come gestire i capricci del bambino

9 gennaio 2020

Urla, pianti, “non mi va” oppure “lo voglio” ripetuti in modo intermittente, tutti i bambini sono capricciosi di quando in quando, polemici e qualche volta testardi.

Gli scatti d'ira dei bambini sono, molto spesso, manifestazioni di rabbia, risultato della frustrazione che esprime il piccolo nel non riuscire a fare qualcosa o nel non essere compreso. Questi comportamenti per i genitori risultano difficili da capire e da gestire. L’adulto, convinto che si tratti del carattere del bambino, cerca di correggerlo, anche con metodi duri e a volte ingiusti.

Come comportarsi?

Esistono dei metodi e delle strategie per ricondurre tutto alla normalità, anche se bisogna sempre ricordare che i capricci fanno parte della naturale crescita del bambino.
Innanzi tutto è fondamentale rinforzare positivamente il comportamento adeguato e ascoltarlo con attenzione quando ci parla o ci indica qualcosa mostrando cosi di aver scelto il linguaggio e/o una gestualità calma e composta per comunicarci esigenze e stati d’animo. Viceversa durante tutta la fase acuta del capriccio, tra urla e strepiti, non dobbiamo far altro che ignorarlo affinché il piccolo comprenda che la strategia comunicativa del capriccio, non è una buona soluzione per attirare l’attenzione. Aggiungere le vostre grida alle sue o magari strattonarlo per "farlo ragionare" è del tutto controproducente.

Se non è possibile ignorarlo cerchiamo di contenerlo con un atteggiamento fermo, senza agitazione, portandolo in un luogo più tranquillo e aspettando che "sbollisca".

In generale possiamo dire che, in questi momenti, la pazienza dei genitori viene messa davvero a dura prova. È anche vero però che i momenti di nervosismo e rabbia ce li abbiamo tutti, bimbi compresi. Ecco perché è importante che sin da piccoli i nostri figli imparino a gestire le emozioni negative, e il nostro compito dovrebbe essere quello di insegnare loro a disciplinarle.

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